Durante la nostra luna di miele a giugno del 2014 abbiamo visitato
alcuni parchi nazionali degli Stati Uniti del sud ovest; partendo da Los
Angeles abbiamo percorso una serie di tappe: Gran Canyon, Monument Valley,
Arches Park, Bryce Canyon, Zion Park, Yosemite Park e infine la città di San
Francisco, per poi tornare di nuovo Los Angeles. Il viaggio è stato interamente
organizzato da noi per darci la possibilità di cambiarlo cammin facendo se
necessario.
Durante la preparazione delle valigie, abbiamo voluto inserire
abbigliamento da kayak e scarpette in neoprene dicendoci “non si sa mai”.
Facendo ricerche da casa prima di partire, avevamo visto che c’era la
possibilità di fare escursioni sul lago Powell, però purtroppo il sito non era
chiaro, quindi abbiamo deciso di rimandare le indagini a quando saremmo
arrivati sul posto.
La prima escursione che abbiamo fatto è stata nello stato dello
Utah dopo aver visitato il parco degli Archi dove il fiume Colorado scorre
lento nei canyon. Esso è uno stato del sud ovest costituito da tre regioni: le
Montagne Rocciose, il Gran Bacino e l’altopiano del Colorado. La maggior parte
della popolazione vive nella parte Nord Est, vicino alla capitale Salt
Lake City, lasciando vaste aree dello Stato quasi disabitate. Infatti ci è capitato
di guidare per una cinquantina di chilometri, per passare da un paese
all'altro, senza trovare abitazioni. Lo stato dello Utah è noto per la grande
varietà del suo paesaggio naturale, che va dagli aridi
deserti con dune di sabbia sull'altopiano del Colorado alle
rigogliose foreste di pini nelle vallate montane.
La parte di nostro interesse dello stato
dello Utah è quella meridionale, nella quale scorre il Colorado, con le forme
insolite e le mille sfumature caratteristiche della roccia arenaria. Il fiume e
i suoi affluenti hanno scavato i loro percorsi all'interno di questa roccia,
creando alcuni dei paesaggi più selvaggi e impressionanti del mondo. Vento e
pioggia hanno scolpito questa roccia friabile per milioni di anni. Canyon,
guglie, archi, pinnacoli, butte (rocce emergenti tipiche del
paesaggio western) e mesas sono elementi distintivi che si possono
osservare nello Utah sud-orientale.
Il fiume Colorado è un fiume collocato nel sudovest degli Stati
Uniti e nordovest del Messico. È lungo approssimativamente 2.330 km e
attraversa sette stati (cinque negli USA: Colorado, Utah, Arizona, Nevada,
California, e due in Messico: Sonora e Bassa California).
Giunti nella cittadina di Moab, lungo la strada principale abbiamo
notato diversi negozi che affittavano Sit-on-Top o comunque pubblicizzavano la
possibilità di fare esperienze con il loro team lungo il fiume. Per vicinanza
alla nostra struttura alberghiera abbiamo scelto il “Canyon Voyagers
Adventure”: si tratta di un’attività commerciale che vende attrezzatura per
kayak e propone escursioni in singola giornata o navigazione di più giorni con
kayak da mare oppure attività di rafting o SUP.
Valutando il tempo a disposizione e il parco da vedere, abbiamo
deciso di aderire all'attività Calmwater: si tratta di un’escursione di gruppo
di livello SK1 dove non era richiesto alcun requisito iniziale.
Il materiale in dotazione era kayak da ricreazione con lunghezza
inferiore a 4.20 metri, un giubbetto, una pagaia e alcuni snack.
Il nostro gruppo, formato da 8 persone, era molto eterogeneo per
preparazione, per cultura e per età.
La guida ci ha condotti al punto di imbarco, ci ha consegnato il
materiale e in pochi minuti ci ha spiegato cos'è un kayak e come si pagaia. Ci
siamo imbarcati e abbiamo percorso i nostri 16 km sul Colorado.
Il paesaggio intorno a noi era un susseguirsi di canyon e
insenature scavate dall'acqua, rocce argillose rosse e fondali fangosi. Il
fiume raggiungeva una larghezza di circa 30 metri, aveva una corrente molto
lenta e accanto a esso passava la strada. Ci siamo subito messi d’impegno a
guardare il paesaggio per cercare eventuali punti di sbarco perché rovesciarsi
in quel fiume non sarebbe stato il massimo.
La guida ci ha parlato della flora e della fauna locali,
soffermandosi sulla descrizione dei pesci gatto (sia dal punto di vista animale
che culinario) mentre sopra di noi volavano cormorani e condor.
Il viaggio è terminato in corrispondenza di un’ansa del fiume dove
era presente una struttura per barbecue.
La seconda tappa in kayak è stato il Lago Powell in Arizona. Dallo
Utah il Colorado si immette nel Lake Powell, creato dalla diga Glen
Canyon. A valle della diga, le acque rilasciate dal fondo del lago sono chiare,
pulite e fredde. Il lago Powell segna il confine tra Utah e Arizona.
L'Arizona è il sesto Stato degli USA per grandezza e circa il 15%
del suo territorio è di proprietà privata. Il resto è tutto di competenza
pubblica con parchi e foreste statali e federali, aree protette e riserve
dei Nativi americani. I luoghi più conosciuti e visitati dai turisti sono il Grand
Canyon, la Monument Valley, l'Horseshoe Bend e il Deserto di Sonora.
In Arizona abbiamo passato due notti nella cittadina Page, famosa
per l’ansa del fiume Colorado che ha la forma di un ferro di cavallo. Anche qui
abbiamo trovato molte strutture che affittavano sit-on-top o organizzavano
escursioni in giornata o di più giorni sul lago con i kayak da mare. Purtroppo
nel giorno in cui eravamo a Page non erano previste escursioni di gruppo e
l’idea di affittare sit-on-top non ci piaceva. Abbiamo continuato a cercare
finché tramite internet abbiamo trovato la possibilità di noleggiare sea kayak
presso "kayak Lake Powell" e navigare in modo indipendente, ma
abbiamo dovuto spiegare al proprietario che eravamo capaci di pagaiare.
In dotazione oltre al sea kayak, pagaia e giubbetto, ci ha dato
paraspruzzi, sacca stagna, pompa di sentina, spugna, cime per legare i kayak e
rulli in polistirolo per fissare i kayak all'auto. Il proprietario
dell’attività ci ha lasciato una mappa del lago e un foglio dove attestava che
avevamo affittato i kayak nella sua struttura. Questo documento ci è servito
entrando nel parco perché per preservare la biodiversità ci sono obblighi e
divieti da rispettare, in particolare per evitare la diffusione di alghe e
batteri era obbligatorio lavare qualsiasi imbarcazione tra un giro e l’altro.
Ci siamo prefissati di raggiungere il Lower Antelope Canyon nella
riserva Navajo, uno dei tre percorsi suggeriti nella mappa che avevamo con noi.
Abbiamo pagaiato così per qualche chilometro. I punti di sbarco erano davvero
pochi. Il fiume si stringeva sempre di più fino a scomparire. Ci siamo fermati
su una spiaggetta, abbiamo abbandonato i nostri kayak e iniziato a camminare
nella sabbia. La temperatura era prossima ai 40°C, era mezzogiorno. Il canyon
si stringeva. Sapevamo che se avessimo camminato per un paio d’ore saremmo
giunti nella riserva. Purtroppo tra il caldo, l’abbigliamento inadatto a
camminare sulla sabbia, i rumori “strani” che si sentivano e che io collegavo a
serpenti a sonagli, ci hanno fatto decidere di tornare ai kayak e proseguire il
nostro giro.
Ci siamo poi fermati per varie tappe rinfrescanti lungo il
percorso. Purtroppo l’odore di gasolio rilasciato dai motoscafi che navigavano
sulle acque del lago era molto fastidioso. Lo sbalzo termico tra temperatura
dell’acqua e dell’aria ci ha portato ad abbandonare presto il bacino e
restituire i kayak.
Siamo poi tornati al deposito e ci siamo intrattenuti con il
proprietario con cui abbiamo confrontato le nostre esperienze, noi raccontando
i nostri viaggi in Italia e in Croazia e lui le sue avventure nel centro degli
States.
La terza esperienza ha avuto luogo in California. Il nostro piano
prevedeva di percorrere una delle strade più celebrate al mondo, la Pacific
Central Coast da San Francisco a Los Angels. Partendo dalla prima città abbiamo
attraversato Santa Cruz, Monterey, Carmel, Santa Barbara e Los Angeles,
sostando nella contea di San Luis Obispo a metà strada.
Gran parte della Pacific Coast Highway attraversa lande desolate e
punti di osservazione che permettono di godersi la rara e stupefacente bellezza
naturale della costa. Si tratta di un tratto impressionante, punteggiato da
scogliere selvagge a strapiombo che si ergono sopra il mare impetuoso e roboante,
ponti sospesi sul Pacifico, cascate sulla spiaggia e curve mozzafiato, spiagge
primitive e sconfinate, una natura esplosiva. È un oceano freddo e senza
compromessi, battuto dai venti, un habitat adatto a leoni ed elefanti marini ma
non certo all'uomo. Le spiagge sono costantemente spazzate dal vento e dalle
onde. Tantissimi sono i luoghi in cui vale la pena fermarsi, fare quattro passi
sulla battigia, scattare qualche foto, ammirare in silenzio le forze della
natura allo stato primitivo.
Nella contea di San Luis Obispo ci siamo fermati a Pismo Beach e,
grazie alla connessione Wi-Fi, abbiamo potuto trovare immediatamente il centro
kayak locale (Central Coast Kayak) che subito abbiamo raggiunto per prendere
contatti. Anche in questo caso si trattava di un negozio che oltre a vendere
kayak organizzava escursioni verso mete come fari o grotte e varie tipologie di
spedizioni, ma anche eventi come team building, corsi base e corsi avanzati,
SUP e kayak fishing.
Il proprietario voleva farci partecipare a un’escursione al faro
con dei sit-on-top raccontandoci dell’alta probabilità di vedere i delfini.
Anche in questo caso a noi non è piaciuta l'idea, abbiamo spiegato che volevamo
fare un’escursione con kayak da mare e con una difficoltà maggiore rispetto alla
sua proposta e dopo una chiacchierata di un’oretta siamo riusciti a
convincerlo.
All’alba ci siamo presentati presso la struttura e con 2 guide
certificate ACA (American Canoe Association) ci siamo preparati per
l’escursione. Il materiale messo a disposizione da loro erano kayak, pfd,
pagaia, paraspruzzi, casco, pompa di sentina, sacca stagna, spugna, paddle
float, muta umida e calzari. L’escursione è durata circa 4 ore.
L’imbarco è avvenuto in modo molto agevole grazie agli spiaggioni
tipici delle coste del pacifico che facilitano l’ingresso.
Subito abbiamo stretto amicizia con John il quale dopo averci
chiesto più volte se eravamo in grado di eseguire il roll, ci ha fatto
attraversare il porto e giocare tra le palafitte del lungo molo, ci ha
raccontato e mostrato gli animali tipici di questa zona: gabbiani, leoni
marini, foche, lontre di mare, balene grigie, balenottere azzurre, aironi,
garzette nivee, pellicani, cormorani e falchi pellegrini.
Siamo poi usciti dall'ambiente protetto della baia per provare le
onde del surf e giocare tra i giardini di roccia, entrare nelle grotte,
pagaiare sotto le scogliere mozzafiato.
Un episodio simpatico che mi è capitato è stato l’incontro
ravvicinato con un piccolo mammifero: mentre immergevo la pagaia in acqua ha
fatto capolino il musino di una spaventatissima foca. Entrambe ci siamo messe a
gridare anche se in realtà penso che lei fosse stata più terrorizzata di me.
Per lo sbarco nel surf abbiamo preso la rincorsa al largo e John e
il suo aiutante ci hanno bloccato il kayak una volta giunti in spiaggia.
John ci ha dato il cd con le foto fatte in giornata, ci siamo
scambiati i contatti di Facebook e ancora oggi interagiamo sul web.