Dopo aver a lungo
dibattuto su quale meta fosse la migliore per le nostre vacanze in kayak, quest'estate
abbiamo deciso di circumnavigare l'isola di Mljet durante il mese di agosto.
Mljet è l'ottava isola più grande
della Croazia, situata nella Dalmazia Meridionale nella regione di
Dubrovnik. Molto stretta e lunga 37 chilometri, l'isola presenta una
conformazione prevalentemente montuosa, con foreste mediterranee di lecci e alberi di pino di Aleppo che declinano dolcemente nel mare. Il suo fascino
principale consiste
nella quiete pressoché assoluta che vi si può godere, turbata solo
dal canto delle cicale, costante e ipnotico dall'alba al tramonto.
Protagonisti insieme a noi di
questa avventura sono i nostri amici e colleghi kayakers Clara e Davide, alla
loro prima esperienza di campeggio nautico.
Ecco com'è andata:
1
agosto 2016 – Molteno
I kayak non vedono l'ora di
partire. Disposti in verticale in giardino sembrano vibrare alla luce del sole
come se volessero salire da soli sul mezzo che ci porterà fino alla meta: il
nostro fido pullmino. Ci troviamo così alle 16 per caricare ma i preparativi
vanno per le lunghe e solo alle 21 riusciamo a partire alla volta della Croazia.
2 agosto 2016 - arrivo
sull'isola di Mljet
Il viaggio trascorre sereno tra
risate, chiacchierate e racconti delle precedenti vacanze; Clara e Davide si
divertono a ripassare e sperimentare nuovi nodi, Mary e Luca si alternano alla
guida mentre il buon Transit attraversa circa 1000km nei bellissimi e variegati
paesaggi di Italia, Slovenia, Croazia e Bosnia. La strada è veramente lunga, al
punto da costringerci a fermarci più volte lungo il percorso e portandoci anche
ad incontrare, rimasti praticamente a secco un particolare personaggio croato
che, in italiano ma con un marcato accento croato, ci da informazioni per
raggiungere disperatamente un benzinaio.
Arriviamo così a Ston e ci
dirigiamo al piccolo porto di Prapratno da cui parte la tratta che ci porterà alla
“nostra” isola. Perdiamo per poco il traghetto delle 17.00, ma siamo in largo
anticipo per l'ultimo traghetto, quello delle 20.30. Ci consultiamo e decidiamo
di trascorrere le ore nella bella baia e di cenare nell'unico ristorante vicino
al porto, gustando orate e cevapcici. Perdiamo solo qualche esilarante minuto
per fare uscire Luca dal bagno, dove era stato rinchiuso erroneamente dalla
donna delle pulizie.
Alle 20.30 ci imbarchiamo,
l'adrenalina è alle stelle! Il tramonto è bellissimo e ci accompagna per tutta
la traversata, mentre Mljet si fa sempre più grande davanti ai nostri occhi.
In meno di un'ora raggiungiamo il
porto di Sobra, il paese più grande dell'isola. La scarsa illuminazione ci fa
percorrere al buio i 20km che ci separano dal camping "Lovor" a
Kozarica ma ci consente di godere della vista di un cielo limpido, nel quale
spiccano laVia Lattea e innumerevoli costellazioni, che ci tengono in silenzio
e con il naso all'insù in contemplazione.
Rapiti
da questo spettacolo arriviamo al campeggio e sistemiamo le nostre tende.
3 agosto 2016 - Mljet
National Park tour in kayak
Percorso
in kayak: 11,62km (6,27mn)
Ci alziamo presto e ci dirigiamo
verso Govedari, con la voglia di visitare il Parco Nazionale.
Esso è famoso per il suo
patrimonio naturale: laghi salati, porti naturali, sorgenti di acqua potabile,
paludi di acqua salata, ripide coste rocciose, boschi conservati di leccio e
pini d'Aleppo, grotte e insenature sabbiose, un fondo marino ricchissimo in
termini di flora e fauna. Tra i suoi notevoli specchi d'acqua spicca il Grande
Lago, al centro del quale si trova un'altra curiosità storico-culturale e
turistica: il pittoresco Isolotto di Santa Maria, sul quale sorgono
una chiesa e un convento, entrambi benedettini e risalenti al 12° secolo.
Grazie al suo ambiente straordinario e alla sua forte dimensione spirituale e
culturale, l'isolotto è una sorta di simbolo dell'isola e del Parco nazionale.
Sotto suggerimento dei
proprietari del campeggio, chiediamo e otteniamo dai rangers la possibilità di navigare con i nostri kayak nei 2 laghi salati: Veliko jezero (grande lago) e Malo jezero (piccolo lago). Le guardie del parco ci consigliano
di scaricare i kayak dal pulmino in prossimità del piccolo porticciolo.

Ci atteniamo alle indicazioni e
in poco tempo siamo pronti per salpare. Partiamo dal più grande dei due laghi
che navighiamo in senso antiorario e sotto costa per osservare l'ambiente
intorno a noi. Circondati da una fitta vegetazione, tramite uno stretto canale
arriviamo al lago più piccolo passando sotto un ponte di dimensioni
ridottissime. Accaldati, decidiamo che un bagno rinfrescante è proprio quello
che ci vuole: ci tuffiamo quindi dai nostri kayak e proseguiamo a nuoto dopo
averli agganciati a noi. Riemergiamo dall'acqua e proseguiamo pagaiando normalmente,
in compagnia di una leggera brezza da nord; ci sono pochissime possibilità di
sbarco, quindi decidiamo di ritornare nel lago grande, dove ci fermiamo per un altro
bel bagno rilassante, stavolta con un maschera e boccaglio per un po' di snorkeling,
seguito dal pranzo.
Nel pomeriggio continuiamo la
nostra navigazione facendo tappa sull'isolotto di Santa Maria e visitando il
monastero benedettino; raggiungiamo poi il mare attraverso lo stretto canale di
Soline.
Il ritorno al piccolo porticciolo
è più faticoso rispetto all'andata, ma anche più divertente, condito da giochi
sulle ondine causate da un leggero maestrale che soffia sulla prua.
Sbarchiamo, ma giunti al
parcheggio, troviamo un'amara sorpresa: una delle ruote del pulmino è a terra!
Chiediamo aiuto ai rangers ma ci accorgiamo che la valvola dello pneumatico è
rotta; decidiamo di sostituirlo con la ruota di scorta, ma anche questa presenta lo stesso problema!! Non ci resta che chiedere aiuto al
nostro "Italian Father", un gentilissimo signore conosciuto in
mattinata al camping. In men che non si dica Valter ci raggiunge e con la ruota
nel baule ci riporta al campeggio. Come avremo fatto senza il suo generoso
aiuto? Probabilmente saremmo ancora lì a guardare sconsolati le valvole fuori
uso. Dopo una meritata cena, un meraviglioso cielo stellato ci accompagna tra le
braccia di Morfeo.

4 agosto 2016 - Kozarica
Per porre rimedio alla sventura del pomeriggio
precedente, passiamo l'intera mattinata in compagnia dell'amico Valter alla
ricerca di un gommista. Fortunatamente nella piccola Sobra ne troviamo uno che
in pochi istanti risolve il nostro problema: grazie a lui in pochissimo tempo
siamo in grado di tornare al parco nazionale e rimettere in forma il pulmino.
Trascorriamo il pomeriggio
pianificando le tappe successive e ricontrollando la stima dei tempi per il
giorno successivo.Quando è tutto pronto ci concediamo un bagno rinfrescante
nella spiaggia della baia di Kozarica.
La sera ceniamo con Valter e la sua compagna Lucia, ringraziando entrambi per il
loro grandioso supporto. Troviamo una trattoria a pochi metri dal campeggio che
cucina orate pescate in giornata abbinate a un buon vino bianco locale.
Satolli e soddisfatti, passiamo
la notte sul pulmino, incantati dal cielo e alla ricerca di stelle cadenti.
5 agosto 2016 - Kozarica -
U. Gradova
Percorso
in kayak: 27km (14,5mn)
L'allegro suono della sveglia
delle 5 ci fa aprire gli occhi sulle prime luci dell'alba! Nel silenzio totale
che regna intorno a noi, iniziamo subito a caricare i nostri kayak con tutto
l'occorrente per il campeggio nautico (tende, sacchi a pelo, cucina, cambusa,
vestiario, kit di pronto soccorso, kit di riparazione, etc,) e ci dirigiamo
verso il piccolo porto di Kozarica dove tra le altre cose facciamo una ricca
colazione. Salutiamo Valter e Lucia e i proprietari del camping che, dopo
averci dato il permesso di lasciare il pulmino nel loro parcheggio, ci chiedono
di aggiornarli ogni sera sul nostro percorso.
Sono le 9, finalmente riusciamo a
partire! Come pianificato, procediamo in
senso antiorario su un mare calmo grazie all'assenza di vento verso il Parco
Nazionale. In questo punto un piccolo arcipelago fiancheggia l'isola
principale, e noi passiamo nel canale interno, dove incontriamo qualche barca a
vela e qualche motoscafo ancora fermo; intorno a noi c'è un silenzio quasi
irreale, tra scogliere a picco su un mare trasparente, di un azzurro
incantevole, con innumerevoli pinete a fare da verdissimo da sfondo . Ci
fermiamo al capo Stupe per controllare i nostri tempi e con sorpresa notiamo
che la nostra velocità in navigazione è superiore a quella ipotizzata.
Dopo
una breve sosta tra acqua e foto, procediamo gironzolando tra i vari isolotti
fino ad arrivare a Pomena, dove incrociamo una pagaiatrice italiana che vuole
raggiungere la vicina isola di Korzula e ci avvisa che per la sera e per i
3 giorni successivi è prevista Bora con una forza moderata; ci consiglia quindi
di fare attenzione, ma questa notizia inaspettata crea in noi una certa
tensione ed agitazione. La ringraziamo e continuiamo il nostro giro.


Dopo aver passato la punta Nord
Ovest di Sparozni,come previsto troviamo onde e brezza che soffia da sud est.
Procediamo aumentando inconsciamente il ritmo della pagaiata in navigazione per
compensare il vento contrario, ci incantiamo guardando le alte scogliere
e cavalchiamo le lunghe onde. Entriamo nel golfo del Parco, ma poiché non
passiamo sottocosta ci perdiamo l'ingresso del canale nel parco presso la
località Soline e ci ritroviamo nella spiaggia di Grabova, baia presso la quale
avevamo pianificato di fermarci per la notte. Il piccolo golfo si presenta
incantevole, così come la vegetazione intorno ad esso. Purtroppo notiamo che la
spiaggia è molto sporca, c'è una notevole quantità di rifiuti portati dal mare.
Ci tocca quindi pulire una parte della spiaggia dove poter adagiare i kayak e, dopo aver sistemato la cambusa, ci
concediamo un buon pranzo a base di Cevapcici.
Dopo esserci ripresi dai 27 km di
navigazione ci accorgiamo che in questa parte di isola non c'è segnale
telefonico, quindi al calar della sera indossiamo le nostre scarpe da trekking e,
seguendo i sentieri sulla cartina, camminiamo verso Soline alla ricerca di uno
sprazzo di civiltà.
Dopo un'ora di camminata, ci
fermiamo nel primo bar del piccolo gruppo di case e mandiamo messaggi a tutti
coloro che sono in attesa di nostre notizie. Ne approfittiamo per controllare
le previsioni meteo e scambiare qualche parola con un pescatore del luogo, il
quale ci suggerisce tre possibili spiagge dove poter attraccare nel lato sud
dell'isola (Uvala Sutmiholjska, Uvala Brnjestrova, Uvala Prec).

Il pescatore, che scopriamo
essere anche un "sea kayaker", si offre per riaccompagnarci alla
nostra spiaggia in quanto si è fatto tardi ed è molto buio. Attraversiamo così
il canale di Soline e il golfo del parco sulla sua barchetta e durante il
viaggio a luci spente il nostro accompagnatore ci racconta la sua storia e
quella della sua famiglia, ci parla della vita sull'isola, delle difficoltà
che si possono incontrare ma anche delle belle sorprese quotidiane. Lo
ringraziamo e ci dice che non vuole nulla in cambio del passaggio. Si
raccomanda però di non accendere il fuoco. Lo salutiamo e lo vediamo
allontanarsi nel mare.
Adagiamo il sacco a pelo sotto i
pini e ci addormentiamo scrutando il cielo stellato coccolati da un letto di
aghi soffici.
Nessun commento:
Posta un commento